Domenica 28 maggio a Teatro: “Requiem” di Fauré con la partecipazione del coro di voci bianche dell’Istituto Musicale di Alba

Il concerto di domenica 28 maggio 2023, alle 17, a Teatro “G. Busca” di Alba, vede unite l’Accademia Corale Stefano Tempia, l’Orchestra Melos ed i Cori di voci bianche del Civico Istituto Musicale “L. Rocca” di Alba e della Scuola Civica Musicale “V. Cori

Data :

19 maggio 2023

Domenica 28 maggio a Teatro: “Requiem” di Fauré con la partecipazione del coro di voci bianche dell’Istituto Musicale di Alba
Municipium

Descrizione

Il concerto di domenica 28 maggio 2023, alle 17, a Teatro “G. Busca” di Alba, vede unite l’Accademia Corale Stefano Tempia, l’Orchestra Melos ed i Cori di voci bianche del Civico Istituto Musicale “L. Rocca” di Alba e della Scuola Civica Musicale “V. Corino” di Nichelino nell’interpretazione del Requiem, op. 48 per soli, coro e orchestra di Gabriel Fauré, con la direzione del Maestro Luigi Cociglio.

Il concerto, organizzato dall’Artistica Music & Show di Bra in collaborazione con il “Lodovico Rocca” e la Città di Alba, ha l’ambizioso progetto di coinvolgere e far collaborare importanti realtà musicali del territorio piemontese, per dare vita a pagine musicali di assoluto spessore culturale ed emotivo.

Prenotazioni su Eventbrite

Le due voci soliste, il soprano Anna Delfino e il baritono Bruno Pestarino, compaiono nella seconda parte dell'Offertorio, nel “Libera me” e nel “Pie Jesus” e sono trattate in modo essenzialmente lirico. Violino solista: Silvio Bresso.

Il conclusivo “In Paradisum” è affidato prima al timbro delle Voci bianche in una lunga e struggente melodia che fluttua eterea sopra un pianissimo degli archi mentre nella seconda parte i soprani accompagnati dal disegno dell’arpa e dal sostegno di tutte le altre voci concludono in un’atmosfera luminosa di pace infinita.

Gabriel Fauré compose il Requiem durante l'anno 1877-78, ispirato da due lutti intimi: la morte del padre seguita, dopo appena sei mesi, dalla morte della madre. Il compositore disse: «Tutto ciò che sono riuscito a considerare attraverso l'illusione religiosa l'ho messo nel mio Requiem, che inoltre è dominato dall'inizio alla fine da un sentimento molto umano di fede nel riposo eterno. Vedo la morte come una liberazione felice, un'aspirazione alla felicità in alto, piuttosto che un'esperienza dolorosa». 

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