Il Visitatore

Ultima modifica 13 novembre 2022

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Di Éric-Emmanuel Schmitt, con Alessandro Haber, Alessio Boni, Nicoletta Robello Bracciforti e Alessandro Tedeschi, musiche di Arturo Annecchino, scene di Carlo De Marino, costumi di Sandra Cardini, regia di Valerio Binasco, Goldenart Production.

Info generali

  • Date: martedì 11 novembre 2014
  • Ora: 21
  • Sala: M. Abbado
  • Ingresso: a biglietto oppure in abbonamento

Lo spettacolo

La coppia Haber-Boni si cimenta in questa commovente, dolce ed esilarante pièce di Éric-Emmanuel Schmitt. Un testo coraggioso che non ha timore di portare in teatro temi di discussione importanti come la religione e il senso della vita.

Aprile 1938. L’Austria è stata da poco annessa di forza al Terzo Reich, Vienna è occupata dai nazisti, gli ebrei vengono perseguitati ovunque. In Berggstrasse 19, Freud (Alessandro Haber) attende affranto notizie della figlia Anna, portata via da un ufficiale della Gestapo (Alessandro Tedeschi). Ma l’angosciata solitudine non dura molto: dalla finestra irrompe un inaspettato visitatore (Alessio Boni) che fin da subito appare ben intenzionato a intavolare con lo psicanalista una conversazione sui massimi sistemi.

Il grande indagatore dell’inconscio è insieme infastidito e incuriosito. Chi è quell’importuno? Cosa vuole? Stupefatto, Freud si rende conto fin dai primi scambi di battute di avere di fronte nientemeno che Dio, lo stesso Dio del quale ha sempre negato l’esistenza. O è un pazzo che si crede Dio? Freud ci crede e non ci crede; Dio, del resto, non è disposto a dare dimostrazioni di se stesso come se fosse un mago o un prestigiatore. Sullo sfondo, la sanguinaria tragedia del nazismo che porta Freud a formulare la domanda fatale: se Dio esiste, perché permette tutto ciò?

"Una commedia brillate, intelligentemente leggera, a tratti commovente, esilarante, che ci fa sorridere ponendoci quesiti seri, esistenziali, che riguardano tutti noi. Merito di due attori in grande empatia fra loro, di somma bravura, perfetti nei loro ruoli, immersi pienamente nell'umanità fragile dei loro personaggi" (Il Sole 24 ore).


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